sabato 14 maggio 2011

Sessione 3: hic sunt leones (parte prima)

Sessione lunghiiiiiissima. Abbiamo cominciato a giocare alle 10 del mattino, e finito alle 8 di sera. Si', avete capito bene. Dieci ore di gioco. Con una piccola pausa in mezzo per il pranzo. Ma comunque, sticazzi. Una roba cosi' non la facevo dall'adolescenza. Alla fine ero un po' prosciugato...

Questo report sara' spezzato in varie parti, abbiate pieta'.

Il rito di postcognizione - Ricorda, Calsifer, ricorda

Avevamo lasciato i nostri eroi dopo una clamorosa battaglia all'interno dell'Occultoteca. Pare che Calsifer abbia fallito nel suo tentativo di evocare Buer, spirito della conoscenza e relativamente benevolo, e tutti gli indizi lasciano pensare all'arrivo di Paimon, spirito anch'esso legato alla conoscenza, ma parte delle schiere infernali - la clavicula solomonis lo definisce fedelissimo a Lucifero.









Il simbolo di Buer Il simbolo di Paimon

Parte quindi uno sforzo congiunto dei tre maghi nel compimento del primo rituale del gruppo (oh, che emozione). L'officiante e' Calsifer, che cerca di operare una postcognizione su se stesso e sull'Occultoteca per capire cosa sia successo quella maledetta sera del Settembre 2006. Gli altri lo assistono, e gli donano entrambi la visione sovrannaturale (di Primo e Mente) per avere una maggiore comprensione degli eventi di cui sara' nuovamente testimone.

"Vedi il tuo corpo che cade a terra, nudo, sul pavimento su cui e' ancora tracciato il simbolo di Paimon. Intorno al suo volto insetti traslucidi brulicano, due sciame di bombi multicolore ronzano e lavorano alacremente nelle tue orecchie, zampettando e costruendo. I tuoi occhi sono occhi di insetto, sfaccettati, gialli e alieni. Sembri essere privo di coscienza, e non puoi vedere il dromedario.

Il dromedario, maestoso, posa una delle zampe a terra, a lato della tua testa: sta apparendo dal nulla, ha svoltato un angolo tra le dimensioni, ed avanza. E' enorme, sproporzionato, piu' grande della stanza, e porta sul dorso un uomo maestoso avvolto in mille mantelli di fiamme. Il profilo dell'uomo e' aquilino, la pelle scura, il naso affilato. Non sembra prestare attenzione a te, ma sembra guardare lontano, lontanissimo, mentre comanda alla bestia di procedere.

Il mantello dell'uomo brucia, e l'aria brucia con esso. Di piu', il mondo stesso, un qualche tessuto del mondo brucia con esso. E nelle bruciature, nelle pieghe e negli strappi che compaiono e scompaiono, un altro mondo brulicante si fa strada. Appaiono decine e decine di insetti e aracnidi, ragni, scorpioni, zecche, scarafaggi, libellule, api, grilli, creature piccole e grandi, naturali o abnormi, tutte compaiono attraverso il mantello dell'uomo, e si disperdono nel mondo.

A chiudere la fila uno scorpone enorme, grasso e ibrido, con un volto umano e delle mascelle orizzontali. Lo scorpione si avvicina al tuo corpo, di solleva quasi senza sforzo con una delle chele, ti guarda di sottecchi, e poi solleva la coda, pronto a colpire. "لا، أترك له" Il comando dell'uomo blocca il mostro. Il volto grottesco della creatura si ferma ancora un momento sul tuo corpo, che poi scaglia senza sforzo apparente contro uno degli scaffali. L'ultima dettaglio che vedi e' una macchia di sangue che si allarga sotto di te."
Questo conclude la visione. Davanti a Calsifer resta solo una clessidra rotta, piccola offerta sacrificale usata per il rituale.

<continua>

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