domenica 15 maggio 2011

Sessione 3: hic sunt leones (parte seconda)

(continua dal post precedente)


Uomini e zecche
I maghi vanno in giro per Lodi, sfruttando a pieno la loro nuova percezione del mondo: sensi arcani, incantesimi di individuazione, connessioni simpatetiche, tutto e' svelato e tutto appare.
Il quadro che ne emerge e' disarmante.


Lodi e' una citta' oppressa. Una grande cappa emotiva schiaccia e copre tutto: le persone per le strade sono banali, senza personalita' o tratti che li rendano unici; i bambini non fanno rumore; le coppiette girano sottobraccio, nessuna traccia di passione presente nemmeno tra i piu' giovani.
L'omologazione e' ovunque, l'apatia e' fortissima e tangibile. Non v'e' traccia di curiosita' nello spettro emotivo della popolazione.

E come sempre nel mondo di tenebra, cio' che accade nel mondo della carne e' riflesso e duplicato nell'altro e piu' oscuro mondo, quello delle ombre.
Nell'ombra la cappa emotiva appare come una melassa grigia e informe che pervade e rallenta tutto. I profili ne vengono sfumati, i dettagli cancellati e confusi. Ma c'e' dell'altro.
Anche al di qua del Guanto, gli spiriti sono presenti, vivono e muoiono, e riflettono l'ambiente che li ospita.
I maghi incontrano gli uomini della folla. Fanno anche un tentativo di stabilire un contatto, ma la natura stessa di questi spiriti li rende interlocutori difficili.

Ma non tutto e' grigio. Alcuni palazzi, alcune zone della citta' sembrano conservare una traccia di colore. Stranamente, sembra che la cappa di apatia sia piu' debole in corrispondenza di un altro evento spirituale: le zecche.
Le zecche sono dappertutto, si muovono senza cervello e senza scopo apparente. Ogni tanto, si riuniscono in colonie. Ed e' proprio in corrispondenza delle colonie che l'apatia sembra arretrare, il paesaggio riacquista colore e la gente vitalita'.

I maghi hanno individuato varie colonie di zecche nella citta'. La piu' grande e' in corrispondenza della biblioteca civica, in via Solferino. Altre sono collegate ad associazioni culturali. Altre, infine, infestano palazzi e case private. Varie ipotesi sono state fatte, ma per il momento non ci sono prove a supportare nessuna delle teorie.

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