martedì 12 luglio 2011

Sessione 11: c'ho da fare due commissioni

Sessione principalmente manageriale, con i Custodi che quasi sempre separatamente hanno portato avanti i propri affari e seguito fili di trame gia' iniziate. Piccolo brivido sul finale con l'entrata in scena di nuovi spiriti.

Punti esperienza assegnati: 3
Contenuto sessione:
  • gaming: 15%
  • interpretazione: 10%
  • storytelling: 75%

Il ducato magico
Il ducato del gruppo, gia' bersaglio di un incantesimo di Meccanismo Platonico per mano di Calsifer, si arricchisce anche della capacita' di non attirare molto l'attenzione (da' -3 ai tiri per notarlo/ricordarlo) grazie ad un rituale di taumaturgia creativa improvvisato da Solomon.

Perche' il viaggio e' dentro di te
Qualche tempo fa Odisseo e Solomon avevano acquisito un rituale che permette di entrare nel loro mondo onirico interiore (l'Oneiros), portando con se' eventualmente altri ospiti. Il rituale non era mai stato provato, ed ne e' giunto ora il momento.

Il primo a farsi avanti e' Odisseo. Dopo alcune ore di meditazione sente la sua coscienza sprofondare ed egli comincia a vedere sotto di se' le forme di una citta' lontana. Guglie, gargoille e fregi gotici ornano un paesaggio urbano verticale, grigio, e slavato da una pioggia battente. Odisseo vola in una spirale lenta che lo porta ad atterrare con leggerezza in una grande piazza: un lato e' occupato una chiesa imponente che si alza fino a perdersi tra le basse nuvole, gli altri sono percorsi da un porticato interrotto da numerosi vicoli e stradine. Figure nere si muovono in lontananza, indistinte.
Odisseo vuole subito far capire chi e' il padrone della baracca, e cerca di esercitare un controllo su questo mondo e far suonare le campane della chiesa. Purtroppo il tiro risulta in un fallimento critico, e il risultato e' che le campane suonano, ma sono in realta' campanelli attaccati agli arti deformi di un gruppo di straccioni che sbuca da una delle tante strade e comincia a puntare direttamente al mago.
Inizia quindi un inseguimento forsennato per le vie della citta'. Dopo molti e molti tiri Odisseo getta la spugna. Viene circondato dai mendicanti e dopo atroci sofferenze e' rispedito nel mondo della veglia. La brutta esperienza gli costa un punto volonta'.

Tocca poi a Solomon. Complice la sua padronanza dell'arcana di Mente e un discreto numero di colpi di culo (c.c.) coi dadi, la sua esperienza si rivelera' meno traumatica.
Solomon arriva, in volo, sul luogo di un concerto all'aperto, ed anche egli spiraleggiando guadagna il terreno. Il concerto e' fermo, pubblico e band guardano tutti in direzione di un gruppo di poliziotti che con fare spiccio sta isolando una piccola porzione dell'arena. A terra, coperto da un lenzuolo bianco, un corpo.
Solomon si rende presto conto che e' difficile interagire con le persone, che lo ignorano come se fosse trasparente. Cerca allora di focalizzare la sua volonta' e fare in modo che il concerto riprenda e... ci riesce! (c.c. numero 1) La band ricomincia a suonare, ed il pubblico non presta piu' attenzione al corpo.
Giunge quindi il momento di scoprire l'identita' del morto. Con non poca sorpresa, sollevato il lenzuolo Solomon vede una copia di se' stesso. Di piu': una copia di se' stesso viva e sorridente. I due si guardano un momento, poi il "morto" si alza e con fare serafico si getta tra la folla festosa.
Solomon rapidamente perde il suo doppio, ma non ci sta: vuole seguirlo. E quale modo migliore di farlo se non volando? Si concentra, tira i dadi, et voila'! (c.c. numero 2) comincia a sollevarsi da terra.
(per la cronaca, i c.c. erano tutti successi su tiri di opportunita')
Solomon riesce quindi ad individuare il suo doppio che si allontana a passo spedito dal luogo del concerto. L'inseguimento non e' proprio elegantissimo (la manovrabilita' aerea del mago e' comunque modesta), e si conclude con il doppio che raggiunge un vicino villaggio rurale ed entra in una casa.
Da una delle finestre Solomon vede che l'uomo sta preparando una cucinando, e decide di voler dare una mano. Bussa alla porta, si fa sentire, scalpita, ed alla fine riesce ad attirare l'attenzione ed essere ammesso nella cucina. Segue scena bucolica, con i due gemelli cuochi che assemblano ed infornano un souffle'. Purtroppo, giunti al momento della prova dello stuzzicadente, il souffle' si affloscia, il doppio svanisce, e Solomon torna al mondo della veglia.

Se potessi avere (dum-da') mille euro al mese (dum-da')
Calsifer decide che e' giunto il momento di mettere a frutto le sue capacita' per qualcosa di pratico. Qualcosa di molto pratico. In particolare, soldi. Grattevvinci, piccole vincite al lotto, totip, scommesse. Spendendo qualche punto mana e sfruttando la sua padronanza del fato riesce a portare a casa un po' di grana.
Concordiamo poi per una soluzione salomonica: con 5 punti mana al mese Calsifer sara' in grado di portare a casa, in media, 1000 senza attirare troppo l'attenzione su di se' ne' sfidare troppo il fato.
Per la cronaca, abbiamo stabilito che ogni pallino di Fato contribuisce con un fattore 10. Quindi Fato 1 → 10 , Fato 2 → 100 €, Fato 3 1000 €, Fato 4 10.000 €, Fato 5 100.000 €, al mese ed al costo di 5 punti mana.

Il potere logora chi non sa dove cercarlo
Calsifer si mette inoltre alla ricerca, lasciandosi guidare dal destino e dall'istinto, di luoghi di potere atlantideo. L'idea e' che, se Lodi ha ospitato maghi in passato, qualche traccia sicuramente e' rimasta. Magari un ignaro rigattiere ha tra le cianfrusaglie un tomo magico inestimabile.
Passa quindi un bel pomeriggio a macinare strada e seguire il suo istinto. Molte volte ritorna all'Occultoteca, che lo attrae come un magnete. L'interpretazione che da' per questo fenomeno e' che la loro stessa attivita' abbia caricato il luogo di risonanze magiche.
Altre volte, a partire dall'Occultoteca, si sente attirato in direzione della stazione, anche se l'edificio ferroviario di per se' non sembra nascondere niente. Ma sono solo sensazioni, e non riesce ancora a mettere a fuoco cosa gliele provoca.

In nomine patri
In due tempi, Odisseo riesce ad incantare un piccolo aspersorio liturgico con un incantesimo di dissolvi magie. Come al solito caffeina, imodium e pannoloni la fanno da padroni.

La parola di attivazione dell'oggetto e' una piccola preghiera creata ad hoc, unita al gesto dell'aspersione. Questo da' il la' per un bel momento di "indottrinamento": Odisseo prende da parte Calsifer e gli espone le sue teorie sulla magia, sul fatto che tutto discenda dal divino, e che le loro storie possano essere viste in chiave religiosa. Calsifer, abbastanza docilmente, ascolta le parole del padre.

Can che abbaia
Per rendere piu' sicura l'Occultoteca i custodi vorrebbero acquisire un cane, da accompagnare eventualmente ad uno spirito cane che posssa vigilare oltre il guanto.
Solomon si preoccupa quindi di cercare allevatori e prezzi: trova questo allevamento, e prende contatti per ottenere un esemplare di bovaro del bernese, giovane ma con gia' un inizio di addestramento.

Si fa poi vivo Isho con un mix di notizie. E' riuscito a prendere contatti con una schiera di spiriti animali, e le trattative sembravano andare per il meglio, fino a quando non ha dovuto scoprire le carte e ammettere qual e' l'effettivo luogo che andrebbe vigilato. A questo punto gli spiriti si sono ritratti, ed il mago e' venuto a scoprire che la schiera degli Indifferenti ha bandito un proclama di non amicalita' verso quegli spiriti che decidessero di aiutare i Custodi.
La notizia, ovviamente, non e' stata accolta bene.

Per procurarsi un guardiano restano quindi due possibilita': chiedere alla schiera di Paimon (ipotesi subito scartata) o rivolgersi a uno spirito reietto. I reietti sono spiriti girovaghi, non affiliati a nessun luogo di potere, che trascinano le loro tristi esistenze rubacchiando un po' di essenza come possono e spesso facendo una brutta fine. Sono spesso creature percepite come "innaturali" dagli altri spiriti, il piu' delle volte semplicemente perche' non hanno la forza per imporre agli altri spiriti locali di accettarli. A detta di Isho, ogni 3-4 mesi ne passa uno da Lodi.

In questo specifico frangente, i Custodi sono fortunati. Ne stanno passando in questo momento ben due. Strano a dirsi, questi spiriti viaggiano in coppia, ed hanno trovato un rifugio temporaneo in una cascina abbandonata fuori Lodi (sembra infatti che per evitare di dover dare continuamente battaglia stiano in crepuscolo al di qua del guanto).
I Custodi e Isho saltano quindi in macchina alla volta del posto. La serata, rischiarata a malapena da una luna annacquata, rende la cascina piena di ombre. Un capanno ospita un vecchio e incrostato trattore Orsi con tanto di erpice ancora attaccato.. Le lame dell'attrezzo agricolo sembrano stranamente brillare, come se la ruggine su di loro non avesse avuto presa, o fosse stata asportata.

I maghi percepiscono di essere vicini a delle entita' spirituali. Il trattore, alla vista arcana, pare essere usato come ancora. I maghi mandano qualche richiamo, e dalle ombre si fa avanti una figura imponente, che li guarda con occhi alieni.

Si tratta di uno spirito-armadillo, certamente non una visione comune nella bassa padana. Di costituzione piuttosto massiccia (e' grande quanto un bovino), la sua pelle e' percorsa di continuo da ondate ritmiche che la fanno vibrare. Sul luogo della vibrazione la superficie della creatura si scompone in innumerevoli particelle, sassi, terra e polvere, per poi tornare a ricompattarsi subito dopo.

Mesmerizzati dalla visione, i maghi stanno per rivolgersi alla creatura, quando dal nulla un mucchio scomposto di metallo, lame, e ferri accuminati balza alla schiena di Odisseo, atterrandolo.

6 commenti:

  1. Correggere "appare essere usato come ancora".

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  2. Ho scritto e non riletto tutto a notte fonda, ovviamente. Grazie per la segnalazione, avrei dovuto dire "pare" o "sembra", non appare. Correggo subito.

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  3. Si', a volte mi drogo.
    Credo che in questo caso tu abbia confuso la parola àncora con la parola ancòra (nota gli accenti)

    Un'àncora e' un oggetto fisico a cui uno spirito si lega in modo da poter restare al di qua del guanto in uno stato semietereo chiamato crepuscolo (altrimenti verrebbe risucchiato indietro nell'umbra nel giro di poche ore)

    Prossimamente altri giochi di parole su frutti dalla pelle vellutata e lo sport ittici.

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  4. Non si capiva per niente dal contesto, nell'umbra una cosa abbandonata può sembrare ancora usata. Come direbbe Banfi, e che chezzo.

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